Il progetto si è proposto di arricchire le conoscenze di partiti politici, sindacati, associazioni di immigrati, su esperienze e buone pratiche, sulla partecipazione politica dei cittadini di paesi terzi, in uso in Germania, Irlanda, Spagna e Svezia, dove è stato possibile superare quegli ostacoli che in Italia si frapponevano ad un più ampio esercizio della cittadinanza attiva di questi. Attraverso incontri transnazionali di studio e di approfondimento, focus group e processi di co-creazione, l’obiettivo è stato giungere alla redazione condivisa di Linee Guida che, facendo leva sul ruolo facilitatore che la cittadinanza attiva può avere ai fini dell’integrazione, suggerissero a stakeholder e policy maker di adottare modalità e strumenti che accrescessero la partecipazione politica dei cittadini di paesi terzi.
Il progetto ha preso forma in una Europa dove, sebbene la maggior parte dei cittadini di paesi terzi avesse poche opportunità di contribuire ad elaborare ed a migliorare le politiche che li riguardavano, esistevano tuttavia alcuni paesi nei quali attraverso i partiti politici e altri organismi della società civile erano state stimolate e favorite la partecipazione e la cittadinanza attiva.
Queste esperienze positive e buone pratiche hanno arricchito le conoscenze di partiti politici, sindacati, associazioni di immigrati, la rete dei consiglieri aggiunti e gli enti pubblici e ha contribuito a dettare policies in grado di favorire sempre più la cittadinanza attiva dei cittadini con background migratorio.
Destinatari
Sono stati circa 500 i destinatari del progetto, tra:
- i cittadini di paesi terzi, le cui forme di cittadinanza attiva sono state implementate dalla diffusione di consapevolezza e dall’adozione di strategie messe a punto durante il progetto;
- gli stakeholder pubblici e privati (enti pubblici, sindacati, partiti politici, associazioni, consiglieri, ecc.);
- gli attivisti e aderenti ai partiti, sindacati, alle associazioni immigrate, al terzo settore, coinvolti nella sensibilizzazione e nell’animazione culturale anche on line.
Contesto
Secondo il Migrant Integration Policy Index (MIPEX), che misura e compara le politiche di integrazione di 34 paesi, l’Italia registra un ritardo nella partecipazione politica dei cittadini di paesi terzi, anche nelle sue forme indirette o rappresentative.
In Europa, sebbene la maggior parte dei cittadini di paesi terzi abbia poche opportunità di contribuire ad elaborare e migliorare le politiche che li riguardano, esistono alcuni paesi portatori di buone pratiche che, grazie al progetto transnazionale “ Div.Pol – Diversity in political parties’ programmes, organisation and representation”, l’IPRS, ha potuto analizzare, deducendo che:
- l’adozione di modelli di confronto e di consultazione con le realtà associative permette un migliore coordinamento degli interventi a livello territoriale;
- per questo maggiore coinvolgimento, sempre più cittadini di paesi terzi si candidano alle elezioni amministrative (in Irlanda, Spagna, Svezia);
- tanto più vengono coinvolte associazioni ed organismi nei quali sono presenti gli immigrati nella programmazione degli interventi, tanto più ne è risultato un beneficio per le politiche di integrazione (in Germania);
da questa analisi è nato il progetto IPPI.
Obiettivi specifici e azioni
Obiettivi del progetto sono stati:
- attivare una rete transnazionale per diffondere buone pratiche che rafforzassero i percorsi di cittadinanza attiva e partecipazione politica dei cittadini di paesi terzi;
- favorire l’apprendimento e la conoscenza di strumenti e metodologie di facilitazione della cittadinanza attiva sperimentate con successo negli altri paesi membri, in modo da rafforzare la capacità delle associazioni, dei partiti, dei sindacati;
- divenire agenti qualificati per promuovere processi di cittadinanza attiva degli immigrati nel nostro Paese;
- contribuire per questa via alla crescita culturale dei cittadini di paesi terzi riguardo al sistema democratico, ai meccanismi della rappresentanza politica e al funzionamento delle istituzioni.
Risultati principali
Risultati del progetto sono stati:
- il miglioramento della conoscenza degli stakeholder coinvolti nel progetto di quegli elementi strutturali, organizzativi, programmatici o comunicativi attraverso cui favorire l’accesso e la partecipazione a forme di cittadinanza attiva dei cittadini di paesi terzi;
- il contributo per un approfondimento nel dibattito pubblico riguardo l’importanza della partecipazione politica degli immigrati.