Quanto si riesce a garantire la sicurezza dei minorenni che tra i 15 e i 17 anni entrano in un contesto lavorativo come studenti o come lavoratori?
Quanto si riesce ad assicurare che gli studenti lavoratori adempiano all’obbligo formativo e della formazione professionale?
Questi i quesiti a cui il progetto FASE – Formazione Sicura in Età Adolescenziale, promosso dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, e realizzato dall’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali e dalla Fondazione Censis, cercherà di dare risposta.
Obiettivo del progetto è quello di indagare tutte quelle condizioni che vedono l’ingresso di una persona di minore età, tra i 15 e i 17 anni, in un contesto lavorativo, sulla base della normativa vigente, come studente o come lavoratore.
Attraverso un’indagine quanti-qualitativa a livello nazionale e locale si verificherà quanto le prassi operative che vedono l’inserimento di minorenni in contesti lavorativi siano coerenti con quanto previsto dalle normative in materia, e quanto riescano a porsi in una dimensione di accompagnamento dello sviluppo della persona in formazione controllando i fattori di rischio.
Il progetto, articolato in 3 fasi ( “Indagine Quanti-Qualitativa”, “Studi di caso” e “Comunicazione e diffusione dei risultati”) si propone di raccogliere e analizzare i dati disponibili relativi ai minorenni che a vario titolo sono presenti in luoghi di lavoro (PCTO, Tirocini, Stage, Apprendistato, altri contratti di lavoro) e l’evoluzione nel tempo di questa presenza; di approfondire la tipologia dei rischi a cui i minorenni sono esposti nei contesti lavorativi e gli strumenti messi in campo per prevenirli (con riferimento, soprattutto, all’applicazione della Legge 977/1967 – Tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti); e di verificare il funzionamento del sistema della formazione per coloro che entrano, da minorenni, regolarmente, nel modo del lavoro. In particolare, quanto si riesca ad assicurare che la formazione serva anche a colmare le fragilità culturali di cui sovente sono portatori i minorenni espulsi dai sistemi formativi tradizionali.
Gli stessi quesiti sono stati al centro del confronto nell’ambito del Primo Tavolo di lavoro che si è tenuto il 1° marzo presso la sede di Piazza dei Mestieri a Torino, con la partecipazione di Carla Garlatti, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Ai lavori ha contribuito un’ampia platea di attori che, in Piemonte e Lombardia, presidiano gli ambiti della formazione professionale, dell’accompagnamento a lavoro e della tutela delle persone di minore età.