Il progetto, realizzato in Italia e in Germania, aveva l’obiettivo di incidere sulla consapevolezza della discriminazione razziale e di promuovere l’assunzione di un ruolo più attivo, nella riduzione di questo problema da parte degli enti locali. Per tale motivo il progetto ha assunto come punto di partenza la dimensione locale al fine di costruire e implementare policies basate su strategie ed azioni anti-discriminatorie e pro-inclusione. I paesi prescelti scelti presentavano contesti sociali similari sul tema della discriminazione razziale tali da permettere azioni di scambio e di condivisione tra stakeholder locali e autorità nelle singole città e nelle città tra loro.
Sono stati sviluppati quattro modelli di intervento per affrontare la discriminazione basata sulla nazionalità/etnicità/razza (da qui, “discriminazione NER”) con un lavoro di collaborazione e scambio svolto nelle otto città che hanno preso parte al progetto (Padova, Prato, Ragusa, e Torino in Italia e Colonia, Lipsia, Potsdam, e Wuppertal in Germania). Le città hanno lavorato a coppie per scambiarsi le esperienze e definire gli impegni da assumere per affrontare la discriminazione NER. Gli incontri hanno portato alla creazione dei quattro modelli unici focalizzati su varie componenti che hanno un ruolo o potrebbero avere un ruolo nell’obiettivo di riduzione della discriminazione. Pur essendo distinti, i quattro modelli si integrano e rappresentano i mattoni sui quali si fonda un approccio globale per ridurre la discriminazione NER. I modelli riconoscono l’unicità di ogni città e perciò cercano di fornire elementi fondamentali trasferibili che possano guidare le azioni di un governo cittadino su questi aspetti.
Destinatari
Il progetto ha avuto come destinatari le autorità locali, i partner sociali (ONG, associazioni di comunità, fornitori privati di servizi), gli individui che hanno avuto esperienza come vittime reali o potenziali di discriminazione razziale.
Contesto
Negli ultimi decenni, la popolazione delle città in tutta Europa è divenuta sempre più eterogenea in termini di cultura, religione e lingua. In questo contesto, la diversità è gradualmente divenuta la questione chiave e rappresenta una priorità importante all’ordine del giorno nelle politiche delle città in ogni parte d’Europa. Con l’incremento delle diversità, anche l’attenzione rivolta alla discriminazione – interpretata come la disparità nel trattamento di alcuni individui basata sulla convinzione che essi abbiano certe caratteristiche dovute alla loro appartenenza a un determinato gruppo o categoria – è cresciuta a livello locale. Se consideriamo le città come lo spazio, o l’arena, in cui sia la discriminazione che la diversità divengono più visibili si comprende l’importanza di un’azione concentrata sul livello locale. Affrontare la discriminazione rappresenta perciò un mezzo non solo per affermare i diritti e il rispetto dovuto ad ogni individuo, ma anche per agevolare lo sviluppo di uno spazio sociale migliore per una comunità più ampia. All’interno di questo scenario, non bisogna dimenticare che il contesto cittadino comprende una moltitudine di attori,che possono tutti interpretare un ruolo attivo nel combattere la discriminazione. Oltre alle autorità locali, sono attori chiave come ONG, organizzazioni di promozione e difesa e associazioni a tutela delle vittime di discriminazione; i servizi che rientrano nell’ambito del governo nazionale (per esempio scuole, ospedali, servizi di garanzia dell’ordine pubblico) svolgono un ruolo chiave nella città, sia come agenti che mettono in atto politiche mirate di anti-discriminazione, sia come riproduttori non intenzionali di discriminazione (cd. discriminazione istituzionale). Le autorità locali possono svolgere un ruolo cruciale nel combattere il razzismo, grazie alla loro capacità di mobilitare forze all’interno della propria giurisdizione. I comuni in quanto enti sia istituzionali che locali, rappresentano un valore aggiunto per l’attuazione delle politiche antidiscriminazione, grazie alla loro capacità di unire gli attori chiave, sia a livello locale che istituzionale, e di dedicare risorse a combattere la discriminazione
Obiettivi specifici e azioni
Gli obiettivi specifici del progetto sono stati:
- stimolare la consapevolezza e incrementare la sensibilità rispetto alla discriminazione tra le autorità locali e i partner sociali;
- stabilire, a livello nazionale, il dialogo, coinvolgendo le autorità locali, i partner sociali e i potenziali soggetti vittime di discriminazione, in ciascun paese partner;
- stabilire un dialogo transnazionale e lavorare alla relazione tra le autorità locali e i partner sociali nei paesi partner;
- migliorare la capacità di sviluppo delle città di media grandezza, per sviluppare e implementare policies anti-discriminatorie e pro-inclusione.
Output
Le attività proprie dell’intervento, nello specifico, hanno portato a realizzare:
- studi di caso in ciascuna delle 8 città facenti parte del progetto, il cui risultato è stata una serie di working paper;
- cambi di città transnazionali e sviluppo di modelli, per indirizzare la discriminazione razziale, il cui risultato è stato riportato in un report;
- seminari locali condotti in ciascuna delle 8 città, con un seminario transnazionale, presso Bruxelles.