progetto:

BRIDGE: Buone Pratiche di Dialogo Interreligioso in Europa

01/10/2018
30/09/2020

Linea di Finanziamento

Ministero dell'Interno

Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione – A valere sul Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione (FAMI 2014-2020) Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 – Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Migrazione legale – Obiettivo nazionale ON 3 – Capacity building – lett. m) – Scambio di buone Pratiche – Inclusione sociale ed economica SM

Descrizione progetto:

BRIDGE: Buone Pratiche di Dialogo Interreligioso in Europa

 

Il progetto “BRIDGE: Buone Pratiche di Dialogo Interreligioso in Europa”  -Prog. 1969- , coordinato dalla Società Cooperativa Alisei, in collaborazione con l’Istituto psicoanalitico per le Ricerche Sociali e la Fondazione Giacomo Brodolini, è un progetto promosso dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione – A valere sul Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione (FAMI 2014-2020).

Obiettivo del progetto BRIDGE, che avrà una durata complessiva di 24 mesi (le attività hanno preso avvio il 01/10/2018 e si cocluderanno entro il 30/09/2020), è quello di favorire la pacifica convivenza, attraverso il dialogo interreligioso, contribuendo a creare occasioni di incontro e reciproca conoscenza, per abbassare i livelli di conflitto nella società, facilitando i processi di inclusione socio-culturale attraverso il riconoscimento del valore aggregativo e identificativo svolto dalla religione.

Il progetto vuole sostenere un processo di capacity building, rivolto agli attori territoriali, volto a trasmettere competenze specifiche di orientamento e promozione, al fine di intervenire sulle esigenze territoriali e diffondere una maggior conoscenza e consapevolezza del fatto religioso, contribuendo a combattere la discriminazione, abbattere stereotipi e contrastare le forme di radicalizzazione, focalizzandosi in particolare sull’allarme sociale legato alla religione musulmana, sul forte pregiudizio e la marcata islamofobia diffusa nel Paese.

In tal senso il progetto intende favorire un confronto esteso per un dialogo sistematico e permanente tra le diverse comunità religiose e tra queste e le Istituzioni del territorio.

 

OBIETTIVI SPECIFICI

  • Il progetto si propone di trasmettere conoscenze e competenze sul variegato e complesso panorama religioso italiano (in particolare sull’Islam italiano e le sue peculiarità), alle componenti della Pubblica Amministrazione che, per la loro specifica funzione sul territorio, hanno la responsabilità della governance della convivenza e dell’integrazione.
  • Si intende inoltre favorire momenti di scambio e reciproca conoscenza tra le comunità religiose, per incentivare il dialogo e creare un circuito virtuoso, al fine di rafforzare i legami di bridging, temperare motivi di scontro e accelerare i processi di integrazione.
  • Attuare buone pratiche in materia di dialogo interreligioso, al fine di facilitare la partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli attori territoriali, in primis, regioni, comuni e consigli territoriali per l’immigrazione e uffici scolastici regionali, favorendo il dialogo costruttivo tra le comunità e le istituzioni e viceversa.

 

ATTIVITÀ

Il progetto si articolerà in azioni di sostegno e attività di capacity building finalizzate a:

  1. Consolidare la rete territoriale, formalizzando procedure di intervento e protocolli di collaborazione fra i vari attori.
  2. Procedere a una mappatura delle comunità di fede presenti sui territori coinvolti nel progetto;
  3. Progettare modelli di cooperazione stabili tra Istituzioni pubbliche e realtà rappresentative delle comunità di fede;
  4. Formare soggetti mirati come attori istituzionali, dirigenti e personale scolastico, attraverso l’organizzazione di giornate formative e di studio, su ambiti tematici specifici, al fine di creare un circuito virtuoso di diffusione dei saperi e buone pratiche;
  5. Favorire un’inclusione reale e partecipata delle comunità di fede, attraverso la realizzazione di iniziative territoriali che tengano conto di esigenze specifiche, ed eventi interreligiosi di condivisione con la cittadinanza;
  6. Attivare Tavoli a carattere permanente per il dialogo interreligioso, che vedano protagoniste le realtà istituzionali e le comunità di fede, per lo scambio di conoscenze, strumenti, buone pratiche e l’attuazione di iniziative concrete sul tema del dialogo interculturale/interreligioso;
  7. Redazione di materiale finalizzato a diffondere consapevolezza sull’importanza di adottare modelli dialogo interreligioso, per la pacifica convivenza e il benessere della società nel suo complesso.

 


LINK UTILI

 

 

 

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