É possibile definire con la medesima parola “mentalizzazione” un concetto diverso nei molteplici approcci teorici? Cos’è la mentalizzazione?
Come si sviluppa?
Può modificarsi nel corso della vita?

Questo convegno propone un confronto rispetto a come le diverse scuole di pensiero inseriscono nella propria teoria la nozione di mentalizzazione, come questa influisca sul funzionamento dei pazienti e sulla terapia ed il possibile cambiamento.

“Accanto all’attenzione per quello che potremmo chiamare il contenuto del pensiero, o i suoi ostacoli, la prospettiva del clinico, principalmente quella psicoanalitica, è da tempo interessata a comprendere i processi di pensiero: come gli individui ‘rappresentano’ mentalmente la propria mente e quella degli altri. Questa ricerca si è evoluta da concetti come la funzione alfa a studi rivoluzionari di Winnicott e Stern sul riflesso del bambino nello sguardo della madre, e più recentemente alla scoperta dei neuroni specchio e del loro ruolo nell’empatia. Data l’urgente necessità di un trattamento efficace in ambienti pubblici e l’emergere di nuove forme di psicopatologia e nuovi sintomi, il concetto di mentalizzazione ha acquisito una notevole importanza. Diversi autori hanno interpretato la mentalizzazione con sfumature differenti, rendendola un argomento rilevante per la discussione nel nostro attuale paesaggio. Il lavoro clinico che affronta queste nuove forme di psicopatologia offre l’opportunità di confrontare diversi approcci, permettendoci di valutare il valore diagnostico e terapeutico della mentalizzazione.”